Il codice di condotta statutario sul “licenziamento e riassunzione” è entrato in vigore ieri, anche se resta da vedere per quanto tempo rimarrà in vigore.
Il Codice di condotta sui licenziamenti e le reinsediamenti è stato pubblicato dal Dipartimento per le imprese e il commercio e ora deve essere preso in considerazione dai tribunali del lavoro nei casi pertinenti, come il licenziamento ingiusto.
Il codice conferisce ai tribunali la facoltà di aumentare l’indennizzo fino al 25% se un datore di lavoro non lo rispetta senza motivo.
Richiede ai datori di lavoro di ricorrere al “licenziamento e riassunzione” solo come ultima risorsa, chiedendo loro di consultarsi “per tutto il tempo ragionevolmente possibile”, sebbene non vi sia un periodo minimo di consultazione.
Si incoraggiano i datori di lavoro a contattare tempestivamente il servizio di conciliazione Acas e a valutare soluzioni alternative prima di riassumere il personale a condizioni inferiori.
Se non si concorda su una proposta, il codice esorta i datori di lavoro a riesaminarla e a considerare qualsiasi feedback da parte dei datori di lavoro e dei loro rappresentanti. Una volta concordati i termini, i datori di lavoro dovrebbero prendere in considerazione l’introduzione di più modifiche in modo graduale.
Aggiunge che non devono ricorrere alle minacce di licenziamento per costringere i dipendenti a firmare nuovi termini e condizioni.
Il codice è stato introdotto in seguito alle critiche mosse da alcuni datori di lavoro, come P&O Ferries, al ricorso al sistema “licenzia e riassumi” per abbassare i salari e tagliare i costi.
Quando la bozza del codice fu pubblicata, i sindacati lo accusarono di “mancanza di mordente” e affermarono che non avrebbe impedito ai cattivi capi di maltrattare i propri dipendenti.
Sebbene il Codice entri in vigore oggi, il nuovo governo laburista si è impegnato a sradicare del tutto la pratica del “licenziamento e riassunzione”, pertanto potrebbe essere rafforzato o sostituito a tempo debito.