Quasi tre giovani dipendenti su cinque (57%) ritengono che sia importante per i datori di lavoro fissare obiettivi di razza e genere, ha rivelato un nuovo studio.
Un rapporto di Purpose Union, Root Cause e Brand & Reputation Collective, che ha intervistato più di 1.600 Millennials e Gen Z di età compresa tra 16 e 43 anni, ha scoperto che erano ampiamente favorevoli alle iniziative di diversità, uguaglianza e inclusione (DEI), con circa la metà ( 51%) afferma che le aziende dovrebbero promuovere attivamente il DEI.
Il Purpose Pulse, che ha intervistato persone nel Regno Unito e negli Stati Uniti, ha inoltre rilevato che più di tre intervistati su cinque (62%) ritengono che le iniziative DEI siano importanti per creare fiducia, mentre quattro su cinque (81%) pensano anche che la fiducia potrebbe essere sviluppata tra la forza lavoro attraverso il sostegno al benessere dei dipendenti.
Alla domanda sul perché le organizzazioni dovrebbero dare priorità al DEI, la risposta principale citata dal 27% degli intervistati è stata perché è la cosa giusta da fare. Questo dato è paragonato a solo l’8% che ritiene che sia importante per i vantaggi finanziari che comporta.
La ricerca ha inoltre evidenziato che queste generazioni considerano l’etica aziendale nel decidere per chi lavorare, e la maggior parte afferma che consiglierebbe alle persone a loro vicine un’azienda che sostiene le loro opinioni sulle questioni sociali e ambientali come luogo di lavoro (59%) e promuoverebbe ad amici e parenti (66%).
Daniela Flores, socia fondatrice di Purpose Union, ha dichiarato: “La generazione Z e i millennial sono i leader attuali e futuri che daranno forma alla nostra società, e il processo decisionale dagli acquisti all’occupazione è guidato dai loro valori. Anche se stiamo assistendo a ritiri da parte di alcune aziende nel Regno Unito e negli Stati Uniti, in particolare attorno al DEI, a lungo termine queste azioni non faranno altro che alienare il pubblico che stanno cercando di coinvolgere”.
Un numero crescente di Gen Z e millennial ritiene inoltre che i datori di lavoro dovrebbero fare di più sulle questioni sociali, il 53% quest’anno rispetto al 39% nel 2021, identificando le sfide maggiori nel benessere finanziario ed emotivo. In particolare, queste generazioni sono più preoccupate dalla crisi del costo della vita (84%), seguita dalla salute mentale ed emotiva (72%).
Phil Riggins, fondatore del Brand & Reputation Collective, ha dichiarato: “Il Purpose Pulse di quest’anno sottolinea il potente cambiamento nelle aspettative delle generazioni più giovani, che chiedono che le aziende facciano un passo avanti sulle questioni sociali e ambientali. Se i leader aziendali vogliono guadagnarsi la fiducia della prossima generazione di consumatori e dipendenti, devono rendersi conto che la Gen Z e i Millennial vedono lo scopo nel “fare la cosa giusta” e non solo nel vantaggio aziendale. Le aziende che riconoscono questo saranno in una posizione migliore per promuovere sia l’impatto sociale che il successo a lungo termine”.