Una ricerca della società di soluzioni per i talenti Robert Walters ha evidenziato una certa disillusione nei confronti dei ruoli di middle management tra i giovani professionisti del Regno Unito: più della metà dei professionisti della generazione Z afferma di non voler ricoprire tale ruolo.
L’indagine ha rilevato che il 72% dei professionisti della Generazione Z, ovvero quelli nati tra il 1997 e il 2010 circa, preferirebbe un percorso individuale per progredire nella propria carriera, incentrato sulla crescita personale e sull’accumulo di competenze, piuttosto che assumere un ruolo di middle management (28%).
Il 69 percento ha affermato che i ruoli di middle management sono molto stressanti e poco gratificanti. Altri fattori scoperti dal sondaggio sono stati un potere decisionale limitato (18%) e una ridotta crescita personale (11%).
Tuttavia, il 36% ha affermato di aspettarsi di dover accettare un ruolo di middle manager a un certo punto della propria carriera, nonostante non lo desideri, mentre il 16% si è dichiarato convinto che eviterà del tutto il ruolo di middle manager.
Lucy Bisset, la direttrice di Robert Walters, ha affermato: “La generazione Z è nota per la sua mentalità imprenditoriale, preferendo portare il proprio ‘intero sé’ nei progetti e dedicare tempo alla coltivazione del proprio marchio e approccio, piuttosto che alla gestione degli altri. Tuttavia, questa riluttanza ad assumere ruoli di middle management potrebbe creare problemi ai datori di lavoro in futuro.
“I professionisti più anziani di solito hanno dedicato anni di impegno alla stessa azienda, facendosi strada attraverso i livelli più tradizionali della gestione e, in quanto tali, hanno sviluppato un maggiore rispetto per i manager di medio livello”.
Ha aggiunto: “I professionisti più giovani, essendo entrati nel mondo del lavoro in una posizione prevalentemente remota o ibrida con un’attenzione notevole alle capacità digitali, sono meno inclini a una completa lealtà verso l’azienda”.
La ricerca ha rivelato significative differenze generazionali, con quasi il 63% dei partecipanti che concorda sul fatto che le generazioni più anziane attribuiscono un valore notevolmente maggiore ai ruoli di middle management rispetto ai colleghi più giovani. Solo il 14% dei professionisti della Gen-Z ritiene che una struttura organizzativa gerarchica tradizionale sia ancora adatta allo scopo, con il 30% che preferisce una struttura piatta basata sul team se gli viene data la possibilità di scegliere.
Tuttavia, l’89% concorda comunque sul fatto che i dirigenti intermedi svolgono un ruolo cruciale nella loro organizzazione.
“Abbracciare una ‘cultura senza pretesti’ potrebbe essere la chiave per trasformare il ruolo da essere visto semplicemente come uno ‘strato non necessario’ di gestione a un ‘facilitatore’ che autorizza i propri team a prendere le proprie iniziative. I datori di lavoro dovrebbero dare priorità al middle management ora per evitare significative lacune di talento nel prossimo futuro”, ha aggiunto Bisset.