La metà ammette di autodiagnosticare la propria salute online – sondaggio

La metà ammette di autodiagnosticare la propria salute online – sondaggio

Valeria

Quasi la metà dei cittadini britannici ammette di aver effettuato un’autodiagnosi sulla propria salute, utilizzando anche risorse online, almeno una volta nell’ultimo anno, sostiene uno studio.

Da un sondaggio condotto su 4.000 persone per AXA Health è emerso che il 48% ha utilizzato informazioni sanitarie online almeno una volta nell’ultimo anno per autodiagnosticarsi, con quasi un quinto (18%) dei giovani di età compresa tra 16 e 24 anni che lo ha fatto almeno quattro volte. negli ultimi 12 mesi.

Quasi un terzo (30%) degli intervistati, in particolare i più giovani, si è rivolto a piattaforme di social media come TikTok e Instagram, sollevando preoccupazioni sull’accuratezza delle informazioni che incontrano.

Più di tre quarti (78%) del pubblico britannico ritiene che ci dovrebbe essere una maggiore regolamentazione delle informazioni sanitarie disponibili online, ha inoltre concluso il sondaggio.

Le difficoltà nel garantire un appuntamento al servizio sanitario nazionale in modo tempestivo (36%) e le preoccupazioni per le lunghe liste di attesa (22%) sono stati i due fattori chiave che hanno guidato questa tendenza all’utilizzo di “Dr Google”.

Le persone più comunemente autodiagnosticavano disturbi minori come raffreddore da fieno, scottature solari e raffreddore comune (42%).

Ma quasi un terzo (32%) aveva autodiagnosticato una condizione di salute mentale, tra cui depressione, ansia, disturbo ossessivo compulsivo (DOC) e disturbi alimentari.

I tassi di autodiagnosi sulla salute mentale erano più elevati tra i giovani. Più della metà (52%) delle persone di età compresa tra 16 e 24 anni che si erano autodiagnosticate lo hanno fatto per un problema di salute mentale.

Quasi la metà (49%) degli intervistati ha affermato che sosterrebbe gli account verificati per i professionisti medici sui social media e un ulteriore 44% vorrebbe linee guida più rigorose sui contenuti sanitari.

Il sito web del servizio sanitario nazionale è rimasto la fonte più affidabile per le informazioni sanitarie online, con il 55% degli intervistati che lo utilizza per l’autodiagnosi.

Un totale di 44% degli uomini e 34% delle donne hanno preso dai tre ai cinque giorni di assenza dal lavoro a causa di problemi di salute autodiagnosticati.

Heather Smith, amministratore delegato di AXA Health, ha dichiarato: “Poiché gli strumenti digitali nel settore sanitario diventano sempre più integrati – e per la maggior parte utili – è fondamentale garantire che le informazioni su cui le persone fanno affidamento siano accurate e sicure.

“Il nostro rapporto evidenzia la necessità di una regolamentazione più forte e di misure di salvaguardia per proteggere il pubblico dai rischi della disinformazione sanitaria, soprattutto quando si tratta di autodiagnosi. Il futuro dell’assistenza sanitaria si sta evolvendo e le opzioni digitali stanno diventando una parte importante di questo, ma è necessaria una strategia in atto per garantire di ottenere il meglio dagli strumenti digitali e proteggere il pubblico”.