Studio dei casi: il CV di Marissa Mayer, ex-CEO di Yahoo!
Una delle regole auree del marketing applicata al tuo CV è quella di non cercare di essere “il migliore” ma di essere differente dalla concorrenza poiché copiare dagli altri ti porta ad essere uno dei tanti “ugualoidi” indistinti parte della massa, senza un motivo valido per i quali il recruiter di turno dovrebbe chiamarli a colloquio.
A riprova di questo, oggi voglio offrirti una consulenza gratuita tramite l’analisi del CV di Marissa Mayer, nota anche come la donna che ha distrutto Yahoo!.
Prima di procedere, premetto che “essere differenti” non significa essere privi di competenze o di talento ma significa avere gli strumenti per farsi notare ed avere quel “qualcosa in più” che permetta alle imprese di scegliere te rispetto ad altre persone.
Passiamo ora all’analisi vera e propria del CV della Meyer, facilmente reperibile online, di cui ne incollo una copia per sole finalità didattiche e la cui proprietà rimane dei vari autori e proprietari.
A prima vista potresti pensare “bello, eh!” ma già partiamo male. Infatti, ti ho sempre detto che un CV non deve essere “bello” a livello grafico e basta (per quanto una piacevolezza estetica sia utile ed importante) ma deve puntare all’effetto “wow!” tramite i contenuti.
Qui invece che cosa abbiamo?
- un CV troppo compatto, di una sola pagina, che è troppo breve rispetto alla seniority della persona. Una pagina va bene per i neo laureati ed i profilo Junior
- un template o modello ultra-inflazionato che esalta l’effetto “ugualoide”
- un ingente spreco di spazio con grafici ed icone inutili
- frasi inflazionate come “persistenza e fedeltà” (angolo in alto a destra)
- contenuti ridotti all’osso nel tentativo di auto-incensarsi ed apparire meglio di quello che si è
- Focus sui grandi brand per cui la Mayer ha avuto modo di lavorare senza spiegare come ha ottenuto i risultati (cosa che tu probabilmente non puoi fare)
- I risultati (cosa lodevole che siano presenti) non appaiono direttamente collegati al suo impegno
- il CV è carente delle competenze sviluppate dalla persona e di come potrebbe usarle per migliorare la nuova impresa di destinazione.
In sostanza, manca quell’approccio dinamico, quel filo conduttore tra le varie esperienze, che è una delle chiavi di successo del mio metodo e che da il vero effetto “wow!” al CV.
Leggendo il CV, tu sei realmente in grado di capire che cosa sa fare Marissa Mayer?
A parte il bel visino ed i nomi importanti delle imprese per cui ha lavorato, c’è qualcosa di lei che te la renderebbe memorabile rispetto a chi ha una vera storia da raccontare?
La risposta, ovviamente, è “no“.
Ma, oltre questo, c’è un altro fatto ben più importante. Il personal branding di Marissa Mayer è così forte ed uscito fuori controllo che lavora contro di lei.
Infatti, come prima accennato, chiunque sia all’interno del settore sa che Yahoo! ha vissuto la sua fase di declino proprio sotto la guida decisamente poco illuminata della Mayer e quindi l’approccio del “sono una grande, faccio la splendida” con cui si propone nel CV si scontra con quanto si trova anche su Wikipedia:
“Anni 2010
- Il 17 luglio 2012, Marissa Mayer viene nominata amministratore delegato della società.
- Data breach, nel 2013 Yahoo! rivela che gli sono stati rubati 500 milioni di account, […]
- Dal 2012 a inizio 2015 Yahoo ha licenziato quasi tre mila dipendenti (pari al 20% della forza lavoro).
- Nell’aprile 2015 Yahoo ha dichiarato un crollo degli utili di oltre il 90%, ridotti a 21 milioni di dollari rispetto ai 310 milioni del 2014.
- I dati finanziari di fine 2015 dichiarano un ulteriore grave crollo degli utili che corrispondono ad una perdita di oltre 4 miliardi di dollari. Per contenere i costi operativi, Yahoo dichiara di essere intenzionata a tagliare altri 1700 posti di lavoro e a chiudere numerose sedi dell’azienda nel mondo, tra cui quelle di Milano, Madrid e Dubai.
- Il 25 luglio 2016 Yahoo! ha annunciato di voler vendere le attività operative a Verizon […]
- Dopo le cessioni di Flickr, Tumblr e HuffPost, anche i servizi AIM e Yahoo! Messenger sono stati chiusi, seguiti da Yahoo! Answers il 4 maggio 2021.
Ora, questo post non è per crocifiggere la Mayer, che non conosco direttamente (per chi vuole approfondire, si trova facilmente un articolo di Wired Italia dal titolo “Yahoo, dalle stelle alle stalle in 20 anni”): la Mayer fu chiamata in un periodo di crisi di Yahoo! per rimettere le cose in piedi, con alcune cose fatte bene ed altre decisamente meno bene, ma con il suo operato sino al 2017 è stata comunque parte del tracollo di Yahoo! da leader di mercato a “follower” di Google.
Infatti, dal 2013 in poi, mentre ci fu per tutti un boom di ricavi pubblicitari, Yahoo! perdeva terreno: mentre Microsoft, Amazon, Twitter, Pandora, LinkedIn e soprattutto Google e Facebook registravano crescite tra il 7 e il 10%, a Yahoo! prendevano la penna rossa per scrivere -2,2%. Luglio del 2015 fu l’ultimo mese in cui il motore di ricerca di Yahoo! guardava dall’alto in basso Bing (3,43% contro il 3,37% di mercato), mentre i risultati finanziari subivano un tracollo di quasi il 90%, con un utile di 21 milioni di dollari contro i 310 del primo trimestre 2014.
In sostanza, oltre all’aspetto tecnico con cui va scritto il CV, quello della Mayer è criticabile anche per la mancanza di umiltà a livello di personalità che si riflette poi sui contenuti.
Grazie ai suoi contatti e capacità, ha poi lavorato da Wallmart e quindi si è messa in proprio con la compagnia Sunshine e la differenza di contatti personali, networking e di background (retroterra professionale) tra te e lei è un altro motivo per cui non dovresti prendere la Mayer come esempio da seguire per la tua carriera.
E tu, hai tratto qualche altra lezione utile o considerazione da questa mia analisi? Condividila pure nei commenti, sarò felice di leggerla e di risponderti!
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