I 5 errori principali per i quali non ottieni colloqui di lavoro

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Sono ormai 2 anni che aiuti professionisti di ogni età, settore ed area geografica a cambiare e ritrovare lavoro: la grande quantità di informazioni che ci siamo scambiati mi ha aiutato a migliorare ulteriormente la mia conoscenza di certi fenomeni tipici dell’Italia. Pertanto, ho raccolto le loro esperienze per catalogare i 5 errori principali per i quali non ottieni colloqui di lavoro nonostante il tuo nuovo Curriculum Vincente, affinché tu possa evitare gli sbagli commessi da altri nella tua situazione e  possa fare meglio.

La premessa generale è che molte persone, quando riscoprono il proprio CV e constatano l’effetto “wow!” tanto da dire “Caspita, ma sono io? Sì che sono io!“, pensano che il CV faccia tutto da solo e si dimenticano della cosa essenziale: farlo girare il più possibile e nel modo giusto. Perché se è vero che un CV compatto, impattante e focalizzato fa moltissima differenza, bisogna sempre ricordarsi che è importante farlo arrivare nelle mani giuste.

Non conta chi o quanta gente conosci conosci, ma chi e quanti conoscono te.

Ecco quindi i 5 errori principali per i quali non vieni chiamato a colloquio.

1 – Hai chiuso il CV in un cassetto.

Il tuo CV è perfetto ma non lo usi. Al massimo lo hai depositato su qualche database on-line e dato a qualche recruiter, senza farlo girare adeguatamene. Mi spiace, ma se ti limiti a fare solo questo e poi “aspetti”, le tue probabilità di essere chiamato a colloqui di lavoro sono appena superiori a prima per i motivi che ti ho spiegato sul precedente articolo sul lavoro non pubblicizzato.
Se è vero che i miei CV ti risparmiano di inviarne a migliaia come fa chi manda ancora il CV in formato europeo o europass, è anche vero che nessuno può garantirti una intervista sicura per ogni candidatura e devi quindi darti da fare, mantenendo il giusto volume di fuoco: il mondo è di chi se lo sa prendere, non di chi aspetta e spera e non fa nulla per far avverare i propri sogni.

2 – Stai sbagliando con i canali di comunicazione: troppi, troppo pochi o inadatti a te.

Questo è proprio un errore tipico di molti, che si verifica in modalità diverse: ti stai focalizzando solo su un canale alla volta (es. rispondere solo agli annunci di lavoro su LinkedIN o tramite siti di annunci, solo ai recruiter, solo al passaparola, solo alle candidature spontanee e dirette etc.). anziché usarne dai 3 ai 5 per volta come ti avevo già suggerito in vari articoli partendo da quello su come trovare lavoro una volta pronto il CV.  Lavorare sui canali informali come il networking e sul passaparola è importantissimo tanto quanto rispondere agli annunci, così come non disperdere le proprie energie su troppi canali alla volta per raggiungere le imprese o tramite attività improduttive. Se ti proponi sempre e solo professionalmente rischi di arrivare al lavoro solo quando la competizione è già ai massimi livelli, se lo fai solo tramite le vie informali rischi di delegare troppo ad altre persone e che i semi piantati germoglino troppo lentamente, investendo in strade senza uscita.

3 – Stai mirando troppo in basso o troppo in alto e/o ti mancano le qualifiche

Altro errore è quello di sbagliare focus: anche se hai un CV fantastico, è molto difficile essere chiamati ad un’intervista se ti proponi per ruoli per i quali ti manca l’esperienza oppure per i quali sei abbondantemente sovraqualificato. Nel primo caso, il senso di sicurezza e “potenza” (inteso come il poter fare) che scaturisce dal riscoprirti tramite il tuo nuovo CV può indurti a fare il passo più lungo della gamba e non raggiungere l’obiettivo, mentre nel secondo caso è probabile che tu stia cercando con urgenza un lavoro qualsiasi anche solo per pagare le bollette. Dato che i miei CV sono settati per farti ottenere il massimo che puoi rispetto al livello in cui sei quando lo scrivo, questo è l’unico caso in cui lavorano contro di te: se hai bisogno di un lavoro poco qualificato, devi assolutamente fare il “downgrade” del tuo CV e depotenziarlo, togliendo tutto ciò che ti fa apparire esagerato e troppo forte per il lavoretto che ti serve.
Un’altra possibilità è che tu sia privo delle qualifiche e titoli richiesti: se puoi risolvere il problema della mancanza di esperienza tramite la pratica col lavoro che hai, col volontariato etc, il problema delle qualifiche è facilmente colmabile con i corsi di formazione. Cerca solo di scegliere gli istituti che ti possano garantire formazione certificata, perché il tuo problema – almeno in questo caso – non è il “saper fare” ma la mancanza di un titolo che confermi la tua idoneità a chi ti da il lavoro. Se vedi che il motivo è quello, non insistere a cercar lavoro senza titoli ma apri mano al portafogli (o fatti prestare i soldi) e qualificati.

4 – Non stai facendo il tailoring del CV e trascuri la lettera di presentazione

Più un CV è generico, meno è efficace. Più è focalizzato su un ruolo, settore e posizione specifici più porta colloqui. Spesso capita che lavori con lo stesso nome possano avere in realtà richieste operative molto differenti e devi quindi adattare costantemente il tuo CV alle richieste specifiche di ogni ruolo ogni volta che lo mandi, come ti avevo spiegato nell’articolo dedicato al tailoring. Se non lo fai, rischi di perdere in media tra il 20% e 30% di efficacia, compatibilmente con le differenze che esistono all’interno della tua professione.
Lo so che è faticoso ma alla lunga porta risultati molto migliori, soprattutto se stai cercando di cambiare settore o tipologia di lavoro: a maggior ragione in questo caso devi far vedere in bella vista a chi ti legge che hai già ciò che serve per svolgere egregiamente il nuovo lavoro, incluso e forse soprattutto in termini di competenze trasferibili e già sviluppate dal vecchio al nuovo.
Il lavoro del tailoring del tuo CV e lettera di presentazione è molto importante soprattutto se vuoi cambiare settore pur restando nello stesso ruolo professionale. Purtroppo c’è una fissazione infondata ed esagerata sulle carriere verticali, quelle dove il candidato nasce e muore nello stesso ruolo e settore! Pertanto devi far vedere, per quanto ti è possibile, che sei già allineato alle richieste del nuovo settore mostrando come trasferisci le tue competenze dal vecchio al nuovo: anche se per te è una cosa scontata, non lo è affatto per chi ti legge.
Ti ricordo anche se se finisci per avere oltre 3 CV (quello di base e due già polarizzati verso lavori specifici) allora potresti avere un problema di focus e rischi di essere gravemente dispersivo e che la lettera di presentazione è un valido strumento per aiutare chi ti legge a capire il tuo valore e capacità di adattamento e cambiamento al nuovo.

5 – Non c’è richiesta per il tuo lavoro.

Questo, ovviamente, non è una tua colpa ma è possibile che tu stia cercando lavoro in un settore morente o in una zona geografica dove non c’è richiesta per la tua professionalità: potrebbe esserci una competizione spietata per una manciata di posti di lavoro così scarsi da contarsi sulle dita di una mano, oppure potrebbe non esserci proprio alcuna richiesta. O cambi zona geografica o inizi a riconvertirti professionalmente per andare verso pascoli più verdi: restare fermo dove sei non è una opzione o sei spacciato, devi muoverti e cambiare subito.

Inoltre, è possibile anche quanto segue:

  • Il tuo CV è finito in mano non al vero decisore ma in quelle di un dipendente che svolge il tuo stesso lavoro, che non vuole concorrenti scomodi in azienda e che dunque farà di tutto per farlo sparire e non farti incontrare mai col capo
  • Hai risposto ad annunci civetta, fatti appositamente per raccogliere candidature in modo da riempire i database aziendali o d’agenzia per il futuro, o in vista di lavori interinali di massa
  • Hai risposto ad annunci già scaduti, dove le selezioni erano già concluse ma l’agenzia o azienda non ha rimosso tali annunci dal web
  • Ti sei candidato tra gli ultimi per una posizione che ha ricevuto migliaia di CV ed i recruiter si sono limitati a leggere le prime centinaia in modo da tappare la posizione vacante in fretta, senza fare vere selezioni.

Un’ultima nota

Grazie ad un post su LinkedIN dal successo del tutto inaspettato, con quasi 1.000 condivisioni e 130.000 visualizzazioni, avevo già esplorato l’insofferenza vissuta da chi cerca lavoro riguardo l’ossessione dei recruiter per lo sviluppo verticale delle professioni. Oltre che essere disfunzionale per il business, salvo ovvie eccezioni intuibili anche solo tramite il buon senso, la verticalità professionale è anacronistica rispetto ad un mondo di precarietà e di competizione esagerata, competizione che ha ormai superato abbondantemente i livelli dove è funzionale al miglioramento reciproco e che oggi porta le persone a dover essere flessibili ed adattabili.

So che il sistema è sbagliato ma da soli non si possono cambiare le regole del gioco. Puoi solo prendere atto di quanto segue per avere il potere di cambiare ciò che puoi:

La verità e la bellezza stanno negli occhi di chi ti guarda e devi essere tu a rendere reale il tuo valore di fronte agli occhi del prossimo, non aspettare che il prossimo riconosca in te le tue reali qualità.

Mattia Loy
ilcurriculumvincente@gmail.com

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