Come trovare il lavoro non pubblicizzato ed accedere al mercato sommerso

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“Per trovare lavoro non serve stare chiusi in casa a mandare annunci col PC:  esci di casa e riscopri il valore delle relazioni dal vivo!”

Almeno 2/3 delle persone che si avvicinano a Curriculum Vincente mi contattano quando sono ormai sfiancate dalla ricerca di lavoro, perché hanno provato con il fai-da-te ed hanno ricevuto una overdose quasi letale di “No” sbattuti in faccia.
Cercare lavoro è l’unico lavoro a tempo indeterminato che speri finisca  il prima possibile ed io voglio risparmiarti questa sofferenza spiegandoti come trovare il lavoro non pubblicizzato ed accedere al mercato sommerso del lavoro.

Devi sapere infatti che una ricerca svolta dal The Guardian già nel 2012 suggeriva che ben il 60% dei posti di lavoro vacanti in UK non è pubblicizzato. I ruoli pubblicizzati infatti rappresentano solo la punta dell’iceberg in termini di numero di posti di lavoro disponibili nel mercato e se tu ti ostini a ricorrere solo agli annunci di lavoro (che siano sui siti dedicati, LinkedIN o sui giornali) ti stai tagliando via una fetta molto importante di opportunità lavorative.

In questi tempi di crisi economica, le agenzie di recruiting ed i datori di lavoro sono sempre interessati a risparmiare  tramite la riduzione dei costi pubblicitari ed a preferire altri modi per acquisire candidati (ed i loro CV), come le candidature spontanee e la generazione di database. Inoltre, i lavori pubblicizzati spesso attirano dozzine o, più verosimilmente, centinaia di candidature: la competizione può essere feroce e talvolta folle ed ingiusta. Pensi forse che un recruiter abbia davvero il tempo per leggere con attenzione tutti i CV che riceve? O che piuttosto cerchi di piazzare il primo buon candidato che trova all’azienda cliente, per chiudere un lavoro e passare al successivo?

Confermo quello che dico sempre: rispondere agli annunci di lavoro è importante ed utile, perché se il sistema in qualche modo non funzionasse si sarebbe già estinto, ma non è l’unico canale da utilizzare e penso nemmeno il principale: sebbene sia faticoso, investire tempo e sforzi nella ricerca di posti di lavoro non pubblicizzati quasi certamente ti ripagherà perché c’è meno competizione e sei meno soggetto alle storture della ricerca e selezione professionale.

Quindi ecco alcune strategie pratiche per trovare posti vacanti non pubblicizzati.

Networking


Soprattutto tra le grandi aziende è abbastanza comune pagare dei bonus a quei dipendenti che possono introdurre in azienda dei talenti di valore, per tanti motivi incluso il risparmio sui costosi investimenti pubblicitari e di agenzia: il recruiting infatti costa e normalmente le aziende si rivolgono alle agenzie solo quando falliscono con i loro mezzi consueti. Dunque i dipendenti di tali aziende con cui sei già in rapporto di amicizia possono essere ben lieti di aiutarti perché sommano l’utile al dilettevole.

La tua prima strategia per accedere al mercato sommerso del lavoro dovrebbe quindi essere quella di informare tutto il tuo network, inclusi gli amici, conoscenti, ex-colleghi e addirittura i tuoi contatti di Facebook: devi fare in modo che tutti sappiano che stai cercando lavoro. Chiaramente se stai ancora lavorando per l’azienda che vorresti lasciare ti serve maggiore discrezione. Se ci sono posti di lavoro non pubblicizzati presso la loro azienda, è probabile che possano aiutarti sempre ammesso che tu abbia le competenze ed esperienza giuste.

Forse hai sentito anche questa frase (o simili) pronunciata da molti coach occupazionali:

Più che usare il tuo CV per rispondere a 100 annunci di lavoro, fallo avere a 100 persone dicendo loro che stai cercando lavoro.

Non vuol dire che il CV è inutile, tutt’altro! Perché ti verrà sempre chiesto.
Vuol dire che inviare il tuo CV a freddo ed utilizzarlo solo tramite i canali formali è molto meno efficace che utilizzare più canali, come spiegato in precedenza, e lavorare anche di relazioni, presentandosi ai vari interlocutori ed intermediari con un CV perfetto ed efficace.

Usa i social media


Abbiamo parlato diverse volte dell’importanza di avere un profilo LinkedIn sempre aggiornato e scritto secondo i canoni di Curriculum Vincente, che sia facile da trovare tramite parole chiave e che impatti positivamente sui lettori grazie ad una identità professionale chiara ed un approccio amichevole. Ma questo può non bastare, specialmente se non sei un profilo “raro” da head hunting.
Anche se certe pratiche in Italia sono meno diffuse che all’estero (e per questo quanto segue può interessarti soprattutto se vuoi fare un’esperienza in un’altra Nazione), può esserti utile frequentare anche i gruppi tematici specifici per categoria di lavoro e professione e far sapere tramite la tua introduzione che stai cercando lavoro: è possibile che altri membri ti contattino se hanno un’opportunità adeguata e, partecipando alle conversazioni, raccoglierai anche informazioni utili sulle possibili aperture presso specifiche aziende o settori.

Per quanto lo trovi insulso a livello personale, anche Twitter potrebbe dare il suo contributo, proprio perché non è un canale inflazionato e convenzionale. Non è detto che ci siano posti di lavoro pubblicizzati apertamente ma ci sono spesso molti tweet tra candidati alla ricerca di lavoro e recruiter e, soprattutto, potresti trovare un canale diretto con i manager di un’azienda o i datori di lavoro, per chiedere direttamente se hanno posti di lavoro idonei per te. In tal caso, non dimenticare di includere un collegamento al tuo profilo LinkedIn e di non inondare il contatto con informazioni non richieste come spiegato in precedenza qui. Come sempre, non avrai certezza di avere una risposta ma proprio perché Twitter è una piattaforma più amichevole ed immediata, alcuni tuoi interlocutori potrebbero apprezzare la tua iniziativa come elemento distintivo dalla massa.

Allo stesso modo, molte aziende stanno iniziando ad utilizzare Instagram per il social recruiting, in quanto molti millennials lo preferiscono a Facebook. Non aspettarti che qualcuno ti venga a cercare per lavoro lì, a meno che tu non sia un professionista di grafica, moda etc che davvero usa Instagram per lavoro, ma una ricerca per #hastag può farti scoprire opportunità interessanti.

Non meno importante è Google Alerts per ricevere regolarmente notifiche via email di eventi che potrebbero portarti ad un’opportunità di lavoro, come concorsi pubblici o nuove aperture di posizioni specifiche. Il suo utilizzo è abbastanza semplice: nella barra di ricerca, inserisci le parole chiave che ti interessano e la zona geografica specifica (es. il Comune in cui vivi) e, man mano che escono nuove pubblicazioni, Google farà il lavoro di ricerca per te inviandoti le email secondo i criteri che tu hai stabilito. Può volerci un po’ per affinare bene la ricerca tramite parole chiave e per non venire poi intasati da email non pertinenti, ma può darti un vantaggio per candidarti prima degli altri e per venire a conoscenza di career days e altre occasioni di contatto coi datori di lavoro che sarebbero precluse operando tramite annunci e canali formali.

Certi canali possono funzionare meglio o peggio  seconda della nazione dove si cerca lavoro. E soprattutto..

ESCI DI CASA, FAI VITA SOCIALE E PROPONITI DI PERSONA!


Il networking non è una cosa che uno “inizia a fare” e basta, sperando di vedere i frutti che magicamente nascono dai semi piantati: è un processo costante, che parte sin dalle prime scuole e che va coltivato in modo costante. Come già accennato prima, le proprie amicizie, conoscenze e contatti professionali sono un patrimonio di estrema importanza, che possono offrire direttamente lavoro o fornire l’informazione per ottenere lavoro.

Per questo, è oltremodo sbagliato per te passare le giornate SOLO a mandare il tuo CV tramite internet! Piuttosto esci, parla con gli amici dei tuoi bisogni, trova il tempo per divertirti e mantenere l’umore positivo (aiuta moltissimo con le interviste), partecipa agli incontri per la tua categoria professionale, come quelli organizzati da associazioni di professionisti, ordini professionali, conferenze e seminari a volte anche gratuiti: potresti trovare non (solo) concorrenti ma (anche) alleati che potrebbero già notare il tuo talento e darti le indicazioni giuste per proporti in modo efficace.

Voglio darti un ultimo consiglio soprattutto se sei giovane e stai seguendo Curriculum Vincente per prepararti in anticipo a quando dovrai cercare lavoro… cosa molto saggia, complimenti!

Specialmente nei tempi moderni, vedo i giovanissimi che ormai sono “NEET” (acronimo inglese di “not in education, employment or training”, che in italiano vuol dire “persone non (impegnate) nello studio, lavoro e/o formazione) e per contro dei giovani che sono terrorizzati dalla paura della miseria e che, per questo, si consumano davanti ai libri sin dalla giovanissima età cercando di collocarsi sin da subito tra i migliori per titoli e qualifiche. Studiare va benissimo ed è essenziale per trovare lavoro ma studiare troppo privandosi delle gioie dell’adolescenza e del valore dell’interazione sociale tra pari è decisamente sbagliato: imparare a stare in gruppo, a socializzare, a gestire la diversità in modo pacifico e costruttivo sono tutte qualità essenziali per riuscire nella vita.

Se ti rivedi in questa descrizione e vuoi garantirti un futuro felice e sereno, devi assolutamente bilanciare lo studio con la vita sociale proprio per il valore che la tua rete di conoscenze può darti più avanti.
Non è un caso (e l’ho provato anche io quando ero più giovane) che chi viene dalle piccole realtà, armato di qualità personali e l’educazione a pieni voti secondo il massimo che si è potuto permettere, poi ha molte più difficoltà a trovare lavoro rispetto a chi è un po’ meno bravo ma è avvantaggiato dal networking scaturito dalla vita in realtà più grandi, dove ci sono grandi aziende ed università ben connesse al mondo del lavoro.
Chiaramente ogni storia è a sé stante e ci saranno sempre le eccezioni ma i grandi numeri non mentono, pertanto cogli questa condivisione per fare gli investimenti più utili per il tuo futuro.

Indubbiamente in Italia abbiamo un certo senso della diffidenza verso il prossimo e, anche senza voler spiegare le assunzioni solo in base ad accozzi e raccomandazioni (per carità esistono ma non è tutto così), è vero che presentarsi grazie alla sponsorizzazione di una persona nota aiuta moltissimo a far abbassare le barriere ai datori di lavoro e ad accelerare la conoscenza reciproca.

Secondo quest’ottica, ribadisco ancora una volta un concetto: proponiti di persona alle imprese che ti interessano, senza passare tramite internet, soprattutto se hai sentito parlare di una possibile opportunità di lavoro.

Le richieste speculative al responsabile delle Risorse Umane (o comunque a chi si occupa delle assunzioni) inviate per email, soprattutto se presso aziende molto strutturate, sono meno utili rispetto all’identificare la persona che ha veramente potere decisionale all’interno di un’azienda e contattarla per chiedere un lavoro. Chiaramente non puoi farlo a freddo, ma devi presentarti con un progetto ben elaborato e su misura per l’azienda che ti interessa, dopo che hai fatto tutte le ricerche del caso tramite Google o LinkedIn. Tale progetto varia con la tua professione: il minimo utile è una spiegazione del valore e dei vantaggi che comporterebbe una tua assunzione.

Questo avviene perché non sempre gli HR hanno vero potere decisionale e può capitare che siano un mero braccio esecutivo del titolare, a cui vengono delegate solo le funzioni di stampo più esecutivo.
In alternativa, usa lo stesso sistema per identificare la persona all’interno di quell’organizzazione che ti interessa, che potrebbe avere un posto vacante adatto a te e contattala direttamente senza passare per il dipartimento Risorse Umane: i titolari ed i manager di dipartimento sono in un certo senso i nuovi recruiter a cui fare riferimento.

Tutto questo avviene perché, se l’invio di una candidatura diretta o speculativa è sempre un’ottima cosa, conta molto di più la qualità piuttosto che la quantità e ti conviene usarla solo con poche aziende scelte piuttosto che inviarne 100 alla settimana più o meno a caso.

E ricordati: il lavoro si trova non solo studiando, facendo pratica o sviluppando relazioni ma facendo tutte e tre le cose assieme!

Mattia Loy
ilcurriculumvincente@gmail.com

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