Come utilizzare LinkedIn per trovare lavoro

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Rispondo qui alla precedente domanda: ora che ho un profilo forte, come utilizzare LinkedIn per trovare lavoro?

Di per sé LinkedIn è un enorme motore di ricerca e già funziona se, semplicemente, ci sei e hai compilato un profilo con le corrette parole chiave che ti rendono trovabile. Per sfruttarlo al meglio però ci sono tre principali attività da compiere:

  • rispondere direttamente agli annunci
  • allargare la rete di contatti e fare networking
  • sfruttare il potenziale dei gruppi di discussione
  • gestire al meglio la tua bacheca

Quest’ultimo punto è quello in cui molti fanno errori madornali che voglio aiutarti ad evitare!

Rispondere agli annunci di lavoro

È un passo abbastanza semplice, dove non c’è nulla di particolare. Una volta che hai un profilo ben compilato, ti basta spesso proporti senza dover mandare il CV. Puoi però fare un paio di cose interessanti:

  1. verificare grosso modo l’allineamento del tuo profilo a quello delle offerte
  2. contattare direttamente i recruiter responsabili per interagire con loro, chiedere informazioni e farti guidare verso possibili opportunità
  3. chiedere delle referenze dentro il tuo network tra i professionisti che già lavorano internamente, per aumentare le tue possibilità di accedere alle interviste

La cosa da evitare è quella di proporsi come dei forsennati ad ogni candidatura diretta tramite LikedIn: ti aiuterà solo a guadagnarti le antipatie dei recruiter!

Networking tra professionisti

Come ti dicevo, dopo aver completato il tuo profilo a regola d’arte, lo step successivo sta nell’allargare la tua rete di contatti in modo sano e graduale. Come si dice “connettersi, non collezionare!” Lo sviluppo sano lo fai connettendoti sia con le persone che conosci che con nuovi contatti con cui vuoi instaurare dei rapporti professionali, impegnandoti poi a sviluppare le conversazioni interagendo con le persone, scrivendosi in privato e commentando in modo costruttivo i post dei contatti. Questo tema necessita un approfondimento a parte qui.

Partecipare ai gruppi tematici

L’altra attività molto diffusa è quella di partecipare ai gruppi tematici di LinkedIn. Lo scopo qui è di arricchirti e confrontarti con altri professionisti sugli stessi problemi che hai anche tu, scambiandovi informazioni e soluzioni. Anche questa può essere un’attività da svolgere in modo moderato per aggiornarsi, scambiarsi consigli e partecipare attivamente ai temi caldi etc.
I gruppi solitamente hanno un alto potenziale in questo senso ma, per la mia esperienza, ogni gruppo è a sé: non esiste regola per dire che tutti i gruppi su LinkedIn sono in assoluto una risorsa o una perdita di tempo. Va valutato caso per caso. Alcuni sono già una miniera d’oro, altri vanno coltivati e fatti crescere mentre altri sono solo una perdita di tempo. Questa è un’attività complementare alle altre.

Personal branding tramite la bacheca

La bacheca di LinkedIn è uno strumento molto importante e spesso sottovalutato per trovare lavoro, coltivando il tuo personal branding (diciamo la tua reputazione professionale). Il tuo profilo è un elemento statico, indicizzato con visibilità di lunga durata, mentre i post che scrivi hanno vita breve, vengono spinti infondo nella bacheca senza fine (come Facebook) perdendosi nel dimenticatoio molto velocemente ma possono anche diventare virali e fornire ottima visibilità.

Per questo motivo, molte persone tendono ad inondare la propria bacheca di contenuti, senza pensare a chi li leggerà ma solo sperando che questi riscontrino il maggior numero di consensi tra il più ampio pubblico possibile tramite contenuti “acchiappa like”, talvolta imbarazzanti anche per altri social network più orientati al divertimento. Non c’è nulla di più sbagliato.
Su LinkedIn infatti la reputazione e l’immagine (personal branding) sono essenziali! Ecco quindi alcuni consigli pratici per ottimizzare l’uso della tua bacheca:

  • Pubblica solo contenuti di valore. I contenuti di scarso valore o poco interessanti ti faranno infatti apparire (e quindi essere, nella mente di chi ti guarda) un professionista altrettanto di scarso valore e poco interessante.
  • Evita ciò che non riguarda il lavoro (tuo ed in generale) e lascialo su Facebook o altri account.
  • Se il tuo lavoro riguarda professioni poco usuali per LinkedIn (dalla modella al panettiere), non comportarti come con gli altri social network, buttando i tuoi selfie o le foto e dei tuoi prodotti in bacheca a casaccio e senza riflettere. Piuttosto, seleziona solo quei contenuti che sono giusti per un pubblico di professionisti, come potrebbero essere le tue foto quando pubblicizzi un prodotto specifico, accompagnato da una bella storia, o un articolo che spiega gli aspetti professionali dietro alla commercializzazione e produzione del tuo prodotto o servizio.
  • Gestisci bene il tempo e non invadere la bacheca di contenuti. Noi recruiter non vediamo esattamente di buon occhio quelli che di continuo scrivono e pubblicano fiumi di articoli: quando e quanto può lavorare veramente una persona che spende così tanto tempo per scrivere articoli e per partecipare ai gruppi, per commentare sempre tutti i contenuti degli altri? In UK è un po’ diverso, dato che per molti pendolari è cosa comune usare LinkedIn durante le svariate ore di viaggio giornaliero in treno, ma da noi il contesto è diverso e bisogna tenerlo a mente.

Studio dei casi di buono e cattivo comportamento on-line

Ora, vorrei approfondire seriamente questo tema con te perché ne ho viste davvero tante e ci sono azioni in apparenza innocenti che ti possono lavorare contro.
Infatti non conta solo cosa pubblichi, ma conta come proponi i contenuti al pubblico.

Su LinkedIn vendi la tua immagine e la tua professionalità, non (direttamente) i tuoi prodotti: se da un lato tutti hanno diritto ed il “dovere” di starci, non tutti possono proporsi allo stesso modo anche perché LinkedIn è nato originariamente per le professioni di più alto livello, includendo col tempo tutta una varietà di professioni non previste inizialmente.

L’ennesima vignetta sul leader vs. capo/manager o l’ennesimo test di intelligenza (o meglio stupidità) o le foto di te al mare non sono di nessun interesse, se non come una “spezia” da condividere davvero di rado, giusto per mostrare i tuoi valori e la persona oltre il professionista. E tanto meno lo sono i tuoi tentativi di vendere ricette di cucina, seghe circolari o qualsiasi altra innovazione tecnologica. Come puoi proporti allora nel modo corretto?

Per davvero ho visto persone cercare di vendere queste cose su LinkedIn ma una simile vendita non funziona perché è un marketing sbagliato, dove si cerca visibilità ad ampio spettro anziché identificare i propri utenti target e comunicare nello specifico con loro, restando focalizzati.

Se lavori per una compagnia che produce e vende seghe circolari, non ti basta mettere video del tuo prodotto su LinkedIn per vendere: sei nel posto sbagliato. Piuttosto, inseriscili nel tuo profilo aziendale ed in quello dei tuoi dipendenti come prove di competenza; fai il cross-link con YouTube, realizza video avvincenti sulle cose spettacolari che puoi fare (a molti piacciono i macchinari e certi tipi di tecnologia meccanica: li trovano affascinanti) completati con commenti che spiegano dove sta l’innovazione, che ti aiutino a proporre i tuoi contenuti come un aggiornamento tecnico-scientifico (o comunque di interesse).

Pubblica certi contenuti con estrema parsimonia, perché se inizi a pubblicarli ogni due minuti finirai per stancare la platea, che smetterà di seguirti senza manco dirtelo e ti ritroverai isolato senza saperlo! Devono essere dei cordiali promemoria, non un martellamento continuo come invece dovrebbe essere in altri contesti dove sei già in contatto diretto col tuo audience.

Facendo un altro esempio, se fai il cuoco o lo chef, non pubblicare ricette e foto di piatti in continuazione su LinkedIn (magari su Facebook sì): mostra piuttosto le tue foto ad un concorso nazionale, racconta di come hai avuto l’ispirazione e, se proprio sei in buona, scrivi la ricetta del piatto che ti ha fatto vincere il concorso di chef a Parigi due anni prima, quando oggi ne commemori l’anniversario, sotto la foto di te con la coppa. Se pubblichi direttamente la ricetta o foto del tuo piatto, stai cercando di vendere il prodotto; se pubblichi la foto di te che vinci ed includi la ricetta come un regalo, allora stai promuovendo la tua immagine e brand personali in modo efficace.

Come comportarsi su LinkedIn quando non cerchi lavoro

Cosa faccio se ho già un lavoro e non ne sto cercando altri? Dovrei sospendere LinkedIn?

Questa è una domanda che ricevo molto spesso e la risposta è questa: non c’è nulla di male ad utilizzare LinkedIn quando si è già impegnati con un’impresa ma bisogna prendere alcuni accorgimenti. Ad esempio:

  • modifica il tuo cappello introduttivo e la frase che ti riassume (vicino al nome) specificando che sei felice dove sei, che non stai cercando attivamente nuovi lavori e che sei su LinkedIn per meglio servire i clienti dell’impresa, per maturare contatti, fare pubbliche relazioni, per tenerti aggiornato etc.
  • non inserire troppi dettagli sul tuo lavoro corrente ma limitati a dire per quale compagnia lavori e quale è il tuo ruolo, senza divulgare informazioni strategiche o i tuoi traguardi sino ad ora, perché sarebbero interpretabili come un tentativo di renderti appetibile per eventuali altre compagnie o recruiter a caccia di talenti e nuove risorse.
  • aggiungi i tuoi contatti con saggezza, senza collegarti con recruiter o dipendenti di compagni e concorrenti.

Ricordati: coltiva il tuo brand personale, pubblica solo contenuti di alta qualità e non scadere mai nella tentazione di andare di volume pur di ottenere visibilità ma mantieni solo un profilo professionale e di alto livello, pronto a dare il meglio quando capita (o ti sei creato con tempo e pazienza) la tua occasione ideale, sia nella vita vera che sul virtuale, intrecciandoli.

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