Come inserire e quantificare i tuoi traguardi nel curriculum

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guida per selezionare e quantificare i tuoi traguardi per creare un CV vincente dall’effetto wow

successoGrazie mio lavoro come specialista in ricerca e selezione del personale, ogni giorno vedo davvero tanti CV. Quasi tutti si limitano ad uno sterile elenco dei lavori svolti in precedenza che non impressiona affatto i miei clienti (ovvero i tuoi possibili datori di lavoro), perché anche i candidati che saggiamente si costruiscono il CV da soli seguono comunque il modello diffuso dal formato europeo (spesso anche commettendo molti altri errori) e non inseriscono nel loro CV la cosa più importante: i risultati ottenuti al lavoro. Ecco perché ho deciso di dedicare questo articolo per spiegarti come inserire e quantificare i tuoi traguardi nel curriculum!

Innanzitutto, che cosa intendo per traguardi?

I traguardi sono tutti quei risultati significativi che hai raggiunto nel corso degli studi e del lavoro o affini, che definiscono la tua carriera e l’efficacia del tuo lavoro. Sono i risultati di cui vai fiero e che sono di valore per chi ti assume.

Alcuni traguardi generali possono essere la laurea ed il Master, altri più specifici sono il fatturato prodotto, il numero di pratiche seguite ogni giorno o il numero di risorse umane gestite: variano da professione a professione ed alcuni sono più facili da quantificare di altri.

I candidati in cerca di lavoro che vanno alla cieca e non si affidano al mio Curriculum Vincente rischiano di sbagliare e, anziché i propri ‘successi’, inseriscono solo le proprie responsabilità quotidiane, che sono comunque una parte importante di un CV.
Ad esempio, se hai mantenuto buoni rapporti con clienti felici nel tempo, stavi semplicemente facendo il suo lavoro, mentre specificare che hai sviluppato un portafoglio clienti di 800 PMI che ti ha portato ogni anno 2 milioni e mezzo di euro di fatturato è un traguardo significativo.

Quando sei alla ricerca di un nuovo lavoro, è importante avere diverse storie di traguardi e successi da inserire nel tuo curriculum e durante i colloqui di lavoro, che siano rilevanti per i posti di lavoro per i quali ti candidi.

Devi quantificare bene la tua esperienza di lavoro. Se hai fatto qualcosa che ha aumentato le vendite o portato un risparmio di tempo e/o denaro, devi saper riportare i numeri che sono molto più efficaci di aggettivi come “buono o ottimo” ed impressionano in positivo il potenziale datore di lavoro.

Forse hai coordinato il tuo team di lavoro facendogli raggiungere la migliore performance di tutta l’azienda, hai ideato qualcosa che consente di abbattere le spese del 30% con un notevole risparmio o hai ideato una strategia di marketing che ha fatto crescere le vendite del 25%. Ancora, potresti avere introdotto un sistema di archiviazione elettronica dei dati più efficace che ha ha ridotto il tempo di archiviazione e ricerca delle informazioni del 40% o hai conseguito il titolo di ‘miglior impiegato del 2016’ fornendo un eccellente servizio clienti.

Puoi ragionare anche in termini di numeri bassi, a volte: se sei un autista di carrelli elevatori puoi vantarti di non aver mai fatto incidenti in un periodo di tempo molto lungo come dimostrazione della tua abilità. Sarà alto il numero degli anni senza incidenti e “zero” il numero di incidenti.

Devi saper raccontare la tua storia  in modo pittoresco anche grazie ai numeri, saper dipingere il quadro di come hai attivato delle specifiche azioni per risolvere un problema o migliorare un contesto, spiegando anche che cosa sarebbe successo se non avessi agito.

Ti consiglio di utilizzare il formato PAR (Problema – Azione – Risultato) per dimostrare come hai contribuito alle esigenze del datore di lavoro:
Problema / Sfida: Riassumi il problema o la sfida da vincere ed il contesto, per esempio: “in tempi ristretti”, “nel corso di una profonda riorganizzazione” e così via.
Azione: Ciò che hai fatto. Anche se hai lavorato come parte di una squadra, è necessario spiegare il tuo contributo. La chiave qui è di essere specifico e utilizzare forti verbi di azione.
Risultato: Spiega l’impatto sul business delle tue azioni. Abituati a farlo utilizzando una terminologia essenziale, con dati e contributi misurabili possibilmente descritti utilizzando la terminologia ed il punto di vista del datore di lavoro

Esempio:
“Assegnato come supervisore e team leader per una squadra di 5 persone, chiamata a completare con successo un progetto di € 300,000 nel potenziamento del sistema di inserimento degli ordini di vendita della società, che ha portato ad un risparmio annuale all’azienda di € 50.000.
Pensa a cosa sarebbe successo senza di te in ogni situazione, senza il tuo contributo!

La chiave per quantificare è chiedersi “quanti (oggetti, cose), quanto (progressi, miglioramenti, risultati), quanto spesso (tempo, frequenza) e come“.
Una volta quantificati i tuoi traguardi migliori, dovrai costruire delle frasi forti e concise che mostrano in che modo li hai raggiunti.

Esempio:
Analizzato e migliorato un programma di monitoraggio dei velivoli automatizzati attraverso l’identificazione delle tendenze di guasto nel processo nell’arco di una settimana, aumentando i tassi di successo della missione del 35%.

  • Cosa: hai analizzato e migliorato di un programma di monitoraggio aereo automatizzato.
  • Come: identificando la tendenza ai guasti
  • Quantificato: tempo di 1 settimana; incremento del 35%
  • Risultato: Migliorato il programma di monitoraggio e contribuito ad aumentare il tasso di successo della missione.

Ricorda che i traguardi non sono necessariamente associati al lavoro retribuito in senso stretto. Gli studenti universitari ed i neolaureati possono guardare a progetti di classe, di studio-lavoro, studio all’estero, sport, volontariato, stage, lavori estivi e così via per creare le proprie storie di traguardi e successi.

in dettaglio: 5 modi per quantificare i tuoi traguardi

quantificareLa maggior parte delle persone capisce cosa significa quantificare ma poi ha spesso difficoltà ad applicare questo concetto quando scrive il proprio curriculum. Se sei un venditore è facile: puoi parlare dei tuoi successi commerciali, ma cosa succede per le altre professioni? Non importa che lavoro fai: quantificare aiuta sempre! Per ciò ecco cinque semplici modi per quantificare la tua esperienza.

1) Fatti prima le domande giuste:

  • Come hai fatto a gestire in modo efficiente gli altri? Quante risorse?
  • In quanti e quali processi decisionali o di pianificazione hai partecipato?
  • Quali problemi hai identificato e risolto?
  • Che nuovo programma, prodotto, sistema o innovazione in genere hai portato?
  • Come hai fatto a far risparmiare i soldi o il tempo azienda? Quanto?

Una volta completata questa lista, devi pensare a dichiarazioni ad alto impatto su punti che interessano il datore di lavoro, come già spiegato nell’articolo sul tailoring del CV. Infatti, se non scegli con cura i tuoi traguardi da portare ed esageri con la quantificazione, rischi di riempire il tuo CV di dati senza senso per il potenziale lettore, che annoieranno chiunque.

Le frasi o affermazioni ad alto impatto identificano competenze specifiche, tratti, o valori che rafforzano il tuo curriculum e iniziano con un potente verbo specificamente legato al risultato (es. gestito, risolto, guidato, innovato etc.).

2) Mostra quanto
A volte le tue responsabilità non sembrano così impressionanti sino a quando non descrivi in dettaglio quanto lavoro hai svolto. Per esempio, se una delle tue responsabilità è di monitorare annualmente la conformità della tua azienda agli standard di qualità tramite moduli specifici, puoi scrivere:

  • (non quantificato): Accertata la conformità agli standard con compilazione di moduli annuali
  • (quantificato): Accertata la conformità agli standard con compilazione e protocollo di 75 moduli annuali di 7 diversi reparti aziendali.

Il  secondo esempio suona di certo molto più interessante ed impattante!

3) Mostra quanto spesso: la frequenza

Uno dei modi più semplici per aggiungere alcuni numeri al tuo curriculum è quello di includere la frequenza con cui svolgi un compito particolare (dopo tutto, questa è una strategia che funziona con per qualsiasi lavoro) ed è particolarmente utile per illustrare il tuo lavoro in situazioni ad alto volume: un datore di lavoro resterà impressionato dalla tua abilità di gestire alti carichi di lavoro o di lavorare in multitasking!

  • (non quantificato): completo la prima revisione di articoli prima di inviarli alla redazione
  • (quantificato): ho esaminato e valutato 40-50 articoli di attualità a settimana, decidendo se inviare tali articoli alla redazione o rimandarli agli autori per ulteriori revisioni.

Anche il lavoro di una segretaria può risultare arricchito quando viene inserito in un contesto grazie alla quantificazione. Potresti scrivere:

  • (non quantificato): rispondo ai telefoni presso la reception.
  • (quantificato): gestito con efficacia il centralino con 10 linee in entrata, rispondendo e ri-direzionando ai  reparti interni una media di 500 chiamate al giorno.

4) Margine

Non conoscere le cifre esatte del proprio lavoro può essere un forte deterrente per i candidati più precisi. Tuttavia è umano non sapere i numeri alla perfezione ed il problema si risolve adottando intervalli o margini plausibili ed onesti. Se per esempio, gestisci un team di collaboratori ed alcuni dei quali hanno contratti brevi, puoi scrivere o una media (ad es. 10 collaboratori gestiti) oppure un “range” o margine ( “da 7 a 12 collaboratori gestiti in 5 anni di carriera come team leader).

Quando il margine è molto variabile, la cosa migliore da fare è proporre solo il meglio. Diciamo che da quando lavori in una determinata società, hai gestito da 15 a 75 dipendenti. O diciamo che hai gestito budget economici assegnati che vanno da € 750.000 a € 5.200.000. Invece di fornire il margine “da X a Y”, lascia fuori il numero più basso e scrivi:

  • Gestiti e guidati fino a 75 dipendenti.
  • Gestiti budget economici fino a € 5.200.000.

Tali dichiarazioni sono completamente oneste, ma ti stai posizionando di fronte al tuo pubblico utilizzando solo il meglio che hai tramite il dato più elevato o migliore.

5) Prospettiva di guadagno/risparmio

Come ben saprai, i datori di lavoro ragionano sempre in termini di denaro – che sia guadagnato o risparmiato. Ed il tempo è denaro. In questo senso, quindi, è di grande aiuto la frequenza delle tue azioni ripetute su lunghi periodi, come un anno di lavoro. Infatti, le persone o svolgono un servizio o fanno guadagnare un’azienda o entrambi e se tu sai portare al tuo datore di lavoro anche solo una gestione ottimale del tempo tramite un lavoro costante, preciso e rapido, gli farai capire che i suoi soldi saranno un solido investimento su di te.

Pensa a tutte le mansioni che svolgi ed alle cose che fai, agli elementi di cui sei fiero perché in qualche modo hanno fatto risparmiare soldi all’azienda, come una procedura di razionalizzazione delle risorse, di risparmio di tempo, o di negoziare sconti con i fornitori. Moltiplica tali azioni per la frequenza con cui le svolgi ed inserisci nel tuo CV anche numeri approssimativi ma realistici e vicini al tuo lavoro reale.

  • (non quantificato): Svolto processo di ispezione per la rilevazione, aggiornamento e manutenzione dei dispositivi hardware.
  • (quantificato): Svolto processo di ispezione per correggere un difetto in modo permanente dei dispositivi hardware che  ha consentito di eliminare il controllo umano sulla linea di produzione, risparmiando da  € 200.000 a € 350.000 all’anno in gestione.

Oppure, se sei un professionista che lavora più con le persone e meno con i numeri o le macchine, è possibile quantificare ad es. il numero di persone con cui interagisci o che servi. Anche le soft skills come la leadership o la comunicazione prendono vita se abbinate ai numeri!

  • (non quantificato): Presidente del Comitato Promotore di Eventi per Studenti
  • (quantificato): Presidente del Comitato Promotore di Eventi per Studenti composto di 12 membri col quale ho presentato piani di marketing ad un pubblico di 40-60 studenti durante ogni riunione settimanale del Senato Accademico aperte a tutti i 2.000 membri della comunità.

Allo stesso modo possiamo indicare le ore di formazione svolte, il numero di pazienti salvati, i clienti ricorrenti e fidelizzati e via dicendo, sempre col metodo visto sino ad ora.


appendice: elenco di elementi quantificabili

Per aiutarti ulteriormente, ti inserisco qui un elenco non esaustivo di possibili elementi quantificabili, che possa essere di ispirazione nella scrittura del tuo CV.

  • Volume delle vendite, numero di articoli / unità vendute, fatturato netto e lordo
  • Vendite: classifica in confronto con i pari e rispetto agli anni precedenti, ai concorrenti, alle previsioni / proiezioni e tendenze del settore etc
  • Portafoglio clienti
  • Euro e le percentuali legate ad altri tipi di entrate generate
  • Numero di contratti / offerte vinti
  • aumento della quota di mercato
  • aumento della redditività
  • aumento di valore per gli azionisti
  • numero di clienti serviti
  • numero di clienti mantenuti
  • numeri, percentuali di benchmark delle prestazioni interne raggiunti
  • numero di rapporti diretti instaurati
  • il numero di persone che hai assunto
  • dimensione delle squadre che hai condotto e gestito
  • quantità di denaro che hai fatto risparmiare; budget monetari / fondi salvati
  • le percentuali con cui hai migliorato l’efficienza
  • numeri di tutto ciò che hai fatto in grande quantità, come la riparazione di molti pezzi di attrezzature e macchinari
  • percentuali del processo di miglioramento
  • contenimento dei costi rispetto alla media del settore
  • numero di volte in cui sei stato scelto come parte di una squadra o responsabile di progetto
  • tempi di realizzazione, soprattutto quando si anticipano le scadenze o superano le aspettative
  • classifica in termini di prestazioni; per esempio, se sei il n ° 1 o nella top 10 su cento
  • numero di premi vinti
  • numero di pubblicazioni
  • Percentuale o tasso di errori ed incidenti (più bassa è, meglio è)

La lista è praticamente infinita perché varia con le professioni, che sono in continuo mutare: ne nascono di nuove, alcune si estinguono mentre altre cambiano e si evolvono.


I numeri fanno una grande differenza in ogni curriculum e sono essenziali per ottenere un Curriculum Vincente con l’effetto “WOW”, a prescindere dal lavoro che svolgi. La prossima volta che aggiornerai il tuo CV, prova ad aggiungere un paio di numeri per quantificare il tuo lavoro e far vedere a chi ti legge qual’è il contributo che sei capace di dare!

Mattia Loy
ilcurriculumvincente@gmail.com

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