Scrivere un CV professionale

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“CHI CONOSCE GLI ALTRI È SAPIENTE, CHI CONOSCE SÉ STESSO È ILLUMINATO” (LAOZI)

Il primo passo per scrivere un CV professionale è conoscere sé stessi: forse pensi che sia superfluo, che quello che conta è avere un modello colorato ed appariscente da “compilare correttamente” e ti aspettavi una guida in 5 punti su come finire il tuo CV ed iniziare ad usarlo subito … ma qui si tratta di te, del tuo lavoro e del tuo futuro! Non puoi permetterti di buttarti alla cieca in un viaggio potenzialmente pericoloso senza prima aver capito da dove parti e deciso dove vuoi andare. Dunque, la prima cosa da fare per scrivere un curriculum vincente è questa: parti da te stesso capisci chi sei e quale è il valore che offri.

Prima di scrivere il tuo CV, dovresti rispondere a queste 6 domande

  • Chi sono io?
  • Che obiettivi professionali ho, sia a breve che a lungo termine?
  • Dove voglio andare? Sia professionalmente che geograficamente.
  • Che cosa ho fatto sino ad oggi? Che traguardi ho conseguito?
  • Quale è il valore che posso portare ad un’impresa o ad un datore di lavoro?
  • Che servizi offro e che problemi risolvo a chi dovrebbe assumermi?

Tutte queste domande non sono affatto scontate, infatti sono in pochissimi quelli che hanno le idee chiare sin dal primo giorno (e spesso credono soltanto di averle, perché la vita è cambiamento) ed i contenuti del tuo CV dovrebbero riflettere queste risposte.
In sostanza, devi conoscere te stesso e capire chi sei e cosa vuoi.

Parlo anche per esperienza diretta: appena laureato in psicologia del lavoro volevo fare tutto. Libero professionista, imprenditore, formatore, recruiter, specialista in sicurezza, perito per il tribunale, certificatore di competenze, life coach, business coach e mille altre cose: troppe opportunità teoriche senza l’adeguata consapevolezza di sé stessi e del mercato del lavoro. Lascia stare che io poi sia riuscito a farle più o meno tutte perché ho una grande passione per il mio lavoro e sono testardo: non è il modo migliore di approcciarsi al lavoro e ti spiego perché.

Il tuo CV deve andare tutto in un’unica direzione. Quindi se non sai chi sei, cosa hai da offrire e dove vuoi andare, il tuo CV non sarà mai abbastanza forte da garantirti interviste, anche se tu sei assumibile.

Lascia che ti chiarisca una cosa. Possiamo dividere il mondo in due grandi categorie di lavoratori: i generalisti e gli specialisti che sono l’opposto l’uno dell’altro. Nel settore medico-sanitario esiste il medico di base (senza cavillare coi tecnicismi) così come lo specialista in cardiochirurgia; nel settore risorse umane esiste l’HR generalist così come tanti specialisti che operano magari solo nella formazione, sicurezza o selezione del personale ma mai in tutti. Esistono parrucchieri unisex, altri che “fanno sia uomo che donna” o che sono specializzati solo nel taglio dei capelli per i bambini. Sono certo che anche tu, nel tuo settore, sai di cosa sto parlando.

Il problema è che i generalisti, salvo ruoli che richiedono effettivamente un set di competenze molto ampio, sono sempre visti in modo negativo perché saper fare tante cose suggerisce che non ne sai fare nemmeno una davvero bene. Più cerchi di fare tutto, più vieni percepito come un buono a nulla. Più cerchi di piacere a tutti, più finirai per non piacere a nessuno. Pertanto, devi iniziare a focalizzarti e posizionarti correttamente rispetto al lavoro che vuoi svolgere ed ai requisiti del mercato per quelle posizioni: potrai farlo solo se saprai indirizzare correttamente le tue esperienze di lavoro verso il futuro obiettivo. Sappi che, come avviene nel marketing a risposta diretta, troverai sempre persone che ti ignoreranno o squalificheranno professionalmente, ma aumenterà anche il tuo potenziale nei confronti del ruolo, settore o impresa verso il quale ti proponi aumentando così in modo significativo le tue possibilità di assunzione rispetto ad un approccio da “un lavoro qualunque, basta che mi paghino”.

Devi prima decidere che lavoro vuoi e quindi andartelo a prendere.
Pensare “Voglio un lavoro, basta che sia” e mandare il CV a casaccio non ti porterà da nessuna parte.

Non confondere comunque il problema con i vantaggi dati dalla cultura generale o da solide competenze secondarie – come può essere l’utilizzo del computer anche per un medico!
Ora la domanda che ti poni è: “cosa faccio?”.

Se sei un lavoratore agli esordi, hai il vantaggio di avere tutte le opportunità davanti a te ma la varietà di scelta può essere disorientante. Pertanto, confrontati il più possibile con i tuoi amici e parenti che già lavorano, chiedigli quali sono le loro giornate tipo, chiedi a te stesso/a quali sono le tue passioni, le tue attitudini, quale lavoro pensi che per te sia anche un divertimento che non ti stancherà mai e che potresti fare per sempre. Quindi cerca ogni opportunità per fare esperienza specifica in quel settore.

Se sei un professionista affermato, potresti incontrare i problemi opposti, come essere tremendamente annoiato del tuo lavoro e voler cambiare carriera ma non sapere come fare, oppure doverti inserire in nuovi contesti lavorativi molto differenti da quello di origine – come è successo anche a me a Londra – dove un CV ad ampio spettro risulta inefficace quando invece sei assumibile per ruoli da specialisti.

Può anche capitare di sentirsi totalmente persi: con tutta la pressione che si riceve per massimizzare le proprie scelte, essere coerenti, iniziare una cosa e portarla a termine sino alla fine, seguire le proprie vocazioni e passioni, dopo tutto questo può capitare di non sapere da che parte iniziare e come muoversi.

Anche perché spesso ci capita di avere tante passioni nella vita. Allora bisogna decidere cosa è un hobby e cosa può essere lavoro, anche secondo le reali opportunità offerte dal territorio in cui ci si trova, per poi sperimentare il più possibile in modo da sperimentare a livello emotivo i vari lavori, ruoli e settori professionali ed iniziare a fare, con una scelta che sia almeno una che sia, senza pensare sin da subito a dare il meglio.

Ci sono poi i modi di amalgamare anche le esperienze più incoerenti, ma questo lo vedremo più avanti. Per ora, concentrati su te stesso, perché per trovare lavoro occorrono sia ottime competenze che tanta, tanta passione e, senza questi elementi, finirai solo per correre in cerchio.

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